Giugno 7, 2023

Picasso e i passaggi sardi_di Attilio Gatto

Barcellona, 1997. Un catalogo, una mostra che rivela Picasso scenografo e costumista, stupefacente artista del figurativo, assoluto padrone del segno e della materia, cui rinuncerà – con geniale disinvoltura – per la scomposizione dell’immagine. “Picasso y El teatro” torna d’attualità per la riscoperta di “Parade” (1917), straordinario spettacolo d’avanguardia, compagni di strada Satie e Cocteau.

Musica, colori, schemi si fondono al servizio di un’arte senza frontiere, dove il talento e l’estro s’abbracciano, sconfinando tra le specializzazioni. In fondo è quello che fanno i futuristi (il Manifesto di Marinetti è del 1909), quando dichiarano guerra ai vecchi linguaggi con teatro, pittura, architettura, musica, parole in libertà, e stupiscono il mondo con le ardite contaminazioni e con le pazze serate dove niente è impossibile.

Picasso subisce il fascino delle maschere della commedia dell’arte, trovando a Napoli l’ispirazione per il suo Pulcinella. E poi gli studi sulle scene, trionfo di colori, con l’Arlecchino che mai come oggi ci rimanda al “Servitore di due Padroni” di Strehler, che Il Piccolo ha messo in scena con il testimone che da Soleri (dopo l’era Moretti) è passato a Bonavera.

Proprio Ferruccio Soleri con Lele Luzzati e Otello Sarzi furono a Cagliari, fine anni ottanta, ancora con uno straordinario sovrapporsi di linguaggi, fusione di genio e ricerca, in un corso per gli studenti dell’istituto europeo di design, organizzato da Carmen Giordano e Stefano Porru. Soleri, Luzzati, Sarzi uniti nel teatro di figura, ancora con i Pulcinella, gli Arlecchini, i burattini, il teatro popolare che così tanto appassionò il giovane Picasso.

Lele Luzzati

Otello Sarzi

E così torniamo alla mostra di oltre vent’anni fa, a Barcellona, realizzata grazie allo straordinario lavoro di Pasqual Maragall, personaggio carismatico della cultura catalana, architetto e politico, sindaco di Barcellona e Presidente della Generalitat. Nel 2011 Maragall ha ricevuto la laurea honoris causa, all’Università di Sassari, dall’allora Rettore Attilio Mastino, su proposta della facoltà di architettura di Alghero.

Pasqual Maragall

In un’Europa alla ricerca di un’identità, di una rifondazione, con i nazionalismi e i sovranismi che avanzano a picconate, di figure come Maragall ci sarebbe ancora bisogno. Figure che sappiano declinare l’Europa delle autonomie e delle regioni, ma anche dell’accoglienza e del confronto, evitando i duri conflitti che sono esplosi proprio in Catalogna. Ancora una volta la chiave è la cultura, un sentimento popolare europeo che si faccia buon senso. L’egemonia gramsciana che crea l’idea, il comune sentire dell’Europa Unita, indispensabile per la sua realizzazione.

Tullio Soleri

Politici e al tempo stesso uomini di cultura, capaci di legare Picasso e Pirandello, l’offensiva e il coraggio delle avanguardie, ai temi del lavoro, dello sviluppo economico e sociale. Di questo ha bisogno l’Europa nella competizione con i giganti Cina e Stati Uniti. Con opportunità straordinarie a Nord, abbattendo i nuovi muri, ma soprattutto a Sud, con Spagna, Grecia, Mezzogiorno d’Italia e Sardegna, ponti verso l’Africa. Governo dell’accoglienza, dell’integrazione che parla il linguaggio del confronto e dello sviluppo.

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