Giunta Truzzu: un forte impegno per peggiorare la viabilità a Cagliari _di Ettore Businco


Mobilità sostenibile è quella che rispetta l’ambiente. Mobilità sostenibile significa meno traffico, meno inquinamento, maggior sicurezza per gli utenti della strada. Mobilità sostenibile è quella che stanno disonorando i nostri amministratori comunali che fino ad ora hanno compiuto scelte che hanno aumentato il traffico, l’inquinamento, l’incidentalità e ferito mortalmente un commercio cittadino già in agonia.
Gli stessi esperti amministratori e relativi tecnici che hanno realizzato una ciclabilità sparpagliata a casaccio, “disegnata a mano libera” come ama dire qualche tecnico degno di questo nome, senza continuità, fortemente insicura e che gli stessi ciclisti mostrano di non gradire, stante il fatto che è sotto gli occhi di tutti che le piste ciclabili cagliaritane, da oltre dieci anni, sono praticamente deserte, utilizzate solo da qualche cicloamatore ed ora anche da qualche “monopattinista” che sfida coraggiosamente il pericolo tra le fila di auto in sosta e i mille ostacoli del centrocittà.
Amministratori che hanno ristretto strade già strette, chiudendone altre. Che hanno disseminato cordoli e dossi pericolosi in ogni angolo cittadino; dossi artificiali camuffati da attraversamenti pedonali rialzati, che non rispettano le indicazioni fornite dal Ministero delle Infrastrutture che ne esclude la realizzazione nelle strade percorse dai mezzi di soccorso. Per non parlare del grave pregiudizio che tali manufatti arrecano al trasporto pubblico ma in particolare ai motociclisti, soprattutto in caso di pioggia e di asfalto viscido.

I dirigenti che firmano i provvedimenti per la realizzazione di queste alterazioni del piano viabile dovrebbero sapere che in caso di incidente e di danni a cose o persone dovute ai dossi ne risponderanno personalmente in tribunale. Ma le scelte discutibili in materia di viabilità non si limitano alle piste ciclabili e ai dossi, ai quali, peraltro, il sindaco Truzzu in campagna elettorale aveva promesso di porre rimedio, ma riguardano anche i sensi unici stabiliti a pera, come quello in viale Marconi che ha fatto impazzire il traffico aumentando l’incidentalità nello stesso viale Marconi e nella adiacente via Mercalli.

Una soluzione, questa del senso unico in viale Marconi, che si è rivelata fallimentare, che è stata accompagnata dalla installazione di semafori e che ha lasciato in numero di due le corsie in direzione Cagliari. Esattamente come prima! Per non parlare della scelta inspiegabile di raddoppiare la larghezza della corsia riservata ai mezzi pubblici, così penalizzando le attività commerciali presenti sul viale Marconi (che sembra essere lo sport preferito da questa Amministrazione).
Si era letto che doveva trattarsi di una soluzione sperimentale, ma il deludente risultato ottenuto fino ad ora non pare abbia indotto i nostri amministratori a tornare indietro e a cambiare registro. Per cui teniamocelo così. Ci sono poi alcune perle che superano ogni altra vergogna: una è la pista ciclabile di via Fiorelli, fatta e rifatta più volte per macroscopici errori di progettazione (pista ciclabile che ha fatto ridere il mondo), con spese lievitate e che, a sfregio di tanto impegno, oggi si presenta desolatamente inutilizzata a qualsiasi ora del giorno.
La seconda perla è rappresentata dall’inspiegabile e improvviso restringimento della carreggiata in viale Armando Diaz che oltre a risultare inutile e dannoso, si è rivelato da subito anche pericoloso. In definitiva, in materia di viabilità l’amministrazione Truzziana ha dimostrato tutta la propria inadeguatezza, perpetrando scelte improvvide e talvolta pericolose senza alcun ritegno, in nome di una curiosa continuità con la giunta precedente, a riprova di una mancanza di idee, di visione e di programmazione complessiva della viabilità cagliaritana, ma semmai frutto di scelte spot, spesso prive di fondamento, effettuate su pezzetti di Città.
Come far capire a questi nostri amministratori che la continuità dell’azione amministrativa tra una giunta e la precedente non sempre rappresenta un valore e elemento positivo, soprattutto quando decide di proseguire nelle scelte sbagliate dei predecessori?