Giugno 7, 2023

S.O.S sul Parco Geominerario_di Tarcisio Agus

Lettera aperta al Presidente ed ai Sindaci della Comunità del Parco geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.

Ill.mi chiedo scusa se mi permetto di trasferirvi questa mia riflessione sull’attuale situazione del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.

Come a tutti noto dopo l’avvio della procedura di scioglimento degli organi del Parco a  la nomina di un nuovo commissario nell’agosto del 2021, nella ultima riunione presso il Ministero dell’Ambiente del settembre 2021, dove venne chiusa l’istruttoria sullo scioglimento degli organi, a seguito della relazione della Corte dei Conti, trasmessa ai presidenti dei due rami del parlamento, che faceva propria tutte le criticità emerse dalla ispezione del Ministero di Economia e Finanza dell’ottobre del 2018, fui invitato dal Direttore Generale del Ministero a stare ancora al mio posto di Presidente.

In ossequio alla disposizione, convinto che da li a poco sarebbe avvenuta la nomina, continuai a rappresentare l’Ente, approvandone con un atto di disposizione urgente anche il Bilancio 2021, predisposto il consuntivo 2020 e elaborato il Bilancio 2022, così da rendere immediatamente disponibili gli atti al nuovo Commissario e se condivisi,  deliberarli definitivamente e avviare  da subito la sua azione. Ma dopo diversi mesi di attesa considerato che non pervenivano notizie dal Ministero e nella situazione data tutto era congelato, dopo la convocazione del Comitato Tecnico Scientifico per il rilascio dei pareri ai cittadini, decisi di presentare, il 5 novembre 2021, le mie  dimissioni, convinto che l’assenza del rappresentante legale dell’Ente avrebbe smosso l’inerzia della Regione Sardegna e del Ministero.

Ingurtosu – foto di Maurizio Artizzu

Così non è stato e a tutt’oggi il Parco Geominerari Storico ed Ambientale della Sardegna è senza l’organo di indirizzo e rappresentanza, senza il Bilancio 2021, senza il Consuntivo 2020 e senza il Bilancio di previsione 2022. Dopo tutte le vicissitudini e le attese infinite, mi rattrista il silenzio della Comunità del Parco e del suo Presidente che ormai da oltre due anni non  riunisce l’importante Organo di indirizzo e di controllo, non sentendo  il bisogno di prendere in mano la situazione per affrontare l’insolito epilogo che nell’ultima convocazione presso “Pozzo Sella” a Monteponi, con la pomposa convocazione degli “Stati Generali”, sembrava ci fosse la ferrea volontà di rifondare il Parco, tanto che qualche Sindaco e alcuni “Paladini” del Parco tentò la richiesta delle dimissioni del Presidente che naufragò miseramente, perché la moltitudine dei Sindaci aveva capito che i problemi veri non si risolvono con le scorciatoie ed i tagli con l’accetta, ma bisognava operare in sinergia consapevoli che mutare lo Statuto e ridefinire gli ambiti ed il ruolo del Parco non è percorso facile. 

Oggi per un verso ci viene incontro la disposizione della Corte dei Conti che nella relazione ai presidenti dei due rami del parlamento sollecita il Ministero a porre rimedio con atto legislativo sull’assetto giuridico del Parco, ancora come sappiamo indefinito.

Credo sia importante che i sindaci si ritrovino per discutere sull’Ente  Parco che vorrebbero.

Non da meno mi pare, a fronte delle ingenti risorse del PNRR, sia necessario stabilire come utilizzare il patrimonio ex minerario sdoganandolo dal patrimonio Igea S.p.a per porlo a disposizione del Parco, dei Comuni e dei privati che intendono, sulla base di progetti di sviluppo, insediarsi e recuperare il paesaggio minerario a nuove destinazioni turistiche ed imprenditoriali.

Così come il patrimonio già fruibile nei vari comuni debba essere posto in rete dando autorevolezza ad un Parco già mortificato, non per sua volontà, nel Piano di Gestione dei Siti Prioritari e nell’uscita dalla rete dei Geoparchi Unesco. Non da meno va proseguito con forza il riconoscimento di un organico adeguato ad un’Ente statale che dovrebbe essere  in grado di programmare e progettare in stretta sinergia con i comuni facenti parte. Non si aspetti che altri risolvano i nostri problemi, è compito del Presidente e della Comunità del Parco, con i suoi 86 sindaci, dettare gli indirizzi prima che si riprenda con l’arrivo del l’ennesimo Commissario che rischierebbe, se non si prende coscienza dei problemi, di ritrovarsi nelle stesse condizioni dei suoi predecessori.

Foto di copertina di Maurizio Artizzu

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