Giugno 7, 2023

La prima spedizione per portare i profughi in Sardegna_incontro di Fabio Salis con Claudio Cugusi

“La sera in cui siamo arrivati in Slovacchia, nel corso del viaggio di ritorno, ci è arrivata una telefonata con una voce disperata che ci avvisava che undici bambini e otto donne avevano varcato i confini dell’Ucraina da giorni e si trovavano rinchiusi in Polonia dentro una scuola, con necessità di aiuto. Nonostante fossimo stanchi, abbiamo deciso di fare marcia indietro per raggiungerli, guidando per quattro ore in mezzo ai tornanti, e li abbiamo portati con noi in Italia”.


Le parole di Claudio Cugusi, giornalista cagliaritano e responsabile di una spedizione umanitaria in Ucraina, rappresentano una testimonianza significativa e toccante di ciò che sta accadendo nell’Europa orientale. È il presidente regionale di A.N.A.S. (Associazione Nazionale di Azione Sociale) e responsabile della missione nazionale in Ucraina, organizzata e gestita, dall’associazione senza scopo di lucro, in contatto con il Ministero degli Interni e degli Esteri.


Si tratta di una catena d’aiuto con l’obiettivo di dare assistenza agli esuli in fuga dal conflitto, fornendo viveri, medicinali, materiale sanitario, vestiti e altri beni di prima necessità, e anche di trasportarein Italia, in sicurezza, il maggior numero di ucraini, privilegiando i ricongiungimenti familiari, poi le donne con i minori e gli anziani.
“Abbiamo avuto notizia fin da subito di centinaia di migliaia di profughi e quindi diventava necessario assistere”, sottolinea Cugusi.


Da molti giorni migliaia di persone si trovano nei fatiscenti campi polacchi, costruiti con baracche, della frontiera al confine con l’Ucraina, bloccati e con carenze di viveri e beni, in quanto non trovavano un modo per raggiungere l’Italia.


Claudio Cugusi sta raccontando, attraverso i propri canali social, la sua esperienza in prima persona, come volontario e coordinatore della missione umanitaria. Dai suoi post emerge con forza il sacrificio e il grande lavoro che tutti i volontari stanno mettendo in campo per fornire il proprio aiuto alla popolazione civile, vittima di un quadro della situazione che, a partire dallo scorso 24 febbraio, si fa giorno dopo giorno sempre più drammatico e complesso.


Durante una guerra c’è sempre una parte con cui schierarsi: quella dei civili innocenti, che più di tutti subiscono sulla propria pelle le atrocità e le ricadute disastrose di un conflitto armato. La rete degli aiuti e della solidarietà non si è mai fermata in questi anni, in particolare durante l’emergenza Covid-19, e ora nel 2022 prosegue con grande senso di umanità per fornire il proprio concreto sostegno al popolo ucraino.

Negli occhi di chi lascia il proprio paese, abbandonando i propri affetti e tutto ciò che possiede, si può leggere il dramma, ma allo stesso tempo anche la speranza di trovare la serenità e una realizzazione: “Ho visto bambini e adulti impauriti e sofferenti, ma anche felici per l’aiuto”, evidenzia Cugusi, “Molti piccoli fanno incubi terribili, una mamma mi ha riferito che il figlio ha sognato che Putin era morto e si è risvegliato con quest’incubo impresso nella mente”.


Proprio dall’isola è partito il primo carico di aiuto: la rete di volontari, formata da circa dieci mezzi tra van e ambulanze e guidata da Cugusi, è partita la scorsa settimana dal centro di coordinamento operativo del Dopolavoro Ferroviario di Cagliari per dirigersi all’imbarco di Olbia e da lì verso la penisola, in cui si sono aggiunti anche gli aiuti della rete nazionale, per poi dirigersi verso la Polonia, varcando il confine con l’Ucraina. Al confine polacco è presente una delegazione che sta organizzando la raccolta degli aiuti in arrivo. Sono stati trasportati e accolti in Italia bambini, accompagnati dalle proprie madri, e donne.


Grazie a questa missione, in Italia sono stati accolti per ora centosessanta profughi e in Sardegna una ventina.
Nel centro operativo viene raccolto il materiale da portare e anche la disponibilità delle famiglie pronte ad ospitare gli sfollati: “Anche i social ci stanno dando una grande mano, abbiamo trovato famiglie in tempi abbastanza rapidi e la disponibilità di molti comuni”, racconta Cugusi, “Mi sono adoperato anche per trovare disponibilità pure in altre regioni”.


L’obiettivo dell’A.N.A.S. è di continuare a salvare vite nelle prossime settimane ed è aperta a tutte le associazioni organizzative e ai volontari che vogliano dare un supporto anche logistico. Per sabato 12 è prevista la partenza di una nuova missione umanitaria al confine tra Polonia e Ucraina: con mezzi in arrivo da Cagliari e Sassari, la partenza è prevista col traghetto da Olbia verso Livorno.

Per tutti coloro che volessero sostenere con una donazione l’organizzazione di volontariato I Sardi soccorso, con la causale: emergenza in Ucraina, il codice IBAN è il seguente: IT06Z0103004800000063424043.

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