Guerre_di Attilio Gatto

Terrore negli occhi del nonno quando papà scomparve. C’era la guerra e le bombe inghiottivano intere famiglie. Papà no. Lo trovarono, raggomitolato nei suoi 10, forse 11 anni, le gambe doloranti per ferite da schegge di bomba. Era andata bene, come spesso non accade quando la guerra ti cerca. Nella Cagliari del ventesimo secolo, la gente soffriva, ma ebbe la forza di ricostruire la città. E nessuno avrebbe mai immaginato che nel secolo successivo un’altra guerra avrebbe bussato alle porte d’Europa.
La Russia che invade l’Ucraina, distruzione e morte, profughi e disperazione. Sotto il cielo di Kiev, popolo in fuga e sangue, giorni di sofferenza. Avevamo immaginato, noi tutti, che il nuovo secolo avrebbe decretato la fine delle guerre. E invece, ancora carri armati all’orizzonte, armi pesanti, odio e assenza d’ogni pietà. Papà non ha visto questa guerra. Da tempo riposa nel suo ultimo sonno. Ma le schegge di bomba volano nelle lande d’Ucraina. Volano e fanno morti, feriti. Passa il tempo, stessa crudeltà.
In copertina: Cagliari, Via Roma, anni cinquanta. Piero Gatto (a sinistra) con un amico