Giugno 7, 2023

Claudio Ranieri: “I miei guerrieri orgogliosi di questa terra”_di Fabio Salis

“Dentro di me provo delle emozioni indelebili: Cagliari è la città che mi ha fatto diventare grande. I tre anni vissuti qui mi avevano fatto capire che avrei potuto fare l’allenatore e li ho sempre portati in ogni squadra che ho allenato, soprattutto nei momenti difficili. Negli ultimi anni avevo pensato che non fosse il caso di tornare dove avevo lasciato ricordi straordinari, poi però ad un certo punto ho levato la parte egoistica ed ho pensato al Cagliari, in questa fase di difficoltà”.

Nelle note di Antonello Venditti certi amori “non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. L’affetto e il legame di Claudio Ranieri, romano doc come il popolare cantautore, con Cagliari e la Sardegna non si è mai interrotto, nonostante quasi trentadue anni di lontananza dalla panchina rossoblù.
La piazza non ha mai dimenticato i tre anni magici con il suo “condottiero”, tra il 1988 e il 1991, con il doppio salto dalla C alla A, e soprattutto una squadra che lottava e sapeva giocare a calcio, conquistandosi la passione dei tifosi.


La distanza ha persino rafforzato quest’amore, complici anche i brillanti successi ottenuti in carriera da Sir Claudio con numerose squadre del panorama calcistico nazionale ed internazionale. Un esempio su tutti il commovente titolo di Premier League conquistato con il Leicester nel 2016: un’impresa romantica che resterà per sempre nella storia del calcio, giunta con interpreti in campo che erano tutt’altro che favoriti nella lotta, molti dei quali sconosciuti. Non avrà vinto un trofeo, ma hanno importante valore anche la più recente salvezza colta, arrivando a campionato in corso, con la Sampdoria nella stagione 2019/2020 e il 9° posto nel campionato successivo.


Ranieri arriva a Cagliari nel momento più buio della storia recente rossoblù ed è chiamato ad una sfida molto complessa, ma affascinante: fare quanti più punti possibili e permettere ai rossoblù di avvicinarsi alle zone che valgono la promozione in Serie A.


Come sottolineato dal tecnico romano nella conferenza stampa di presentazione, non ci sarà un modulo di riferimento di partenza, ma saranno solo l’indicazione dei giocatori dal campo e le loro caratteristiche a fornire una risposta: “In carriera ho usati parecchi moduli e non mi sono mai fissato su un sistema di gioco, anzi la cosa importante è saper cambiare anche in corsa per sorprendere l’avversario. Parto con l’idea di giocare con i miei due attaccanti principali, sono poche le squadre che in Serie B hanno due bocche da fuoco così importanti”.

La strada per la risalita passerà solo ed esclusivamente attraverso il lavoro e lo spirito di appartenenza: “saremo seri e determinati. Voglio una squadra che senta l’appartenenza all’Isola, di stare a Cagliari e combattere per i tifosi. Servono guerrieri e cercheremo dei guerrieri. Per carattere voglio sempre tutto e subito, senza preclusioni ma con realismo: non vedrete mai un Cagliari arrendevole, uno dei miei obiettivi è lavorare per il Cagliari del futuro e costruire insieme alla Società”.


L’ex allenatore del Leicester ha anche sottolineato la difficoltà dei rossoblù nell’adattarsi alla categoria in questa stagione: “Devo capire se i ragazzi hanno capito che sono in Serie B. Bisogna lottare ogni singolo centimetro, questo mi aspetto prima di tutto dai miei calciatori. Il calcio non è uno sport individuale e dipende da come i giocatori singoli legano tra loro e nei reparti. Sceglierò sempre senza guardare a stipendio o età, gioca chi è più in forma e funzionale per un determinato obiettivo”.


Si riparte dall’attuale undicesimo posto in classifica dopo la fine del girone d’andata e la strada per la risalita è ripida, ma per il momento il tecnico è già riuscito a vincere una scommessa: restituire l’entusiasmo e la fiducia ad una piazza che l’aveva da tempo perduta. La commovente accoglienza ricevuta dal tecnico in aeroporto da centinaia di tifosi ne è la lampante dimostrazione.
Il Cagliari ha bisogno ora più che mai del suo Dodicesimo uomo in campo e della salda guida in panchina di Ranieri.

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