Settembre 28, 2023

Magica la notte della resurrezione_di Fabio Salis

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Ci sono notti indimenticabili, magiche, che rimangono indelebili nella memoria collettiva e per sempre dentro gli annali della storia.
Certe volte capita che gli avvenimenti sembrino già scritti, come la trama di un capolavoro cinematografico di grande successo, costruito alla perfezione nella sua drammaticità e in un pathos costantemente in crescendo, che giunge poi al culmine con un’apoteosi finale che ha il sapore di liberazione.


Alle 22:25 di una calda domenica notte estiva, non soltanto per le temperature, il cielo si tinge di rossoblù. Prima la Fiera Campionaria si trasforma in un palcoscenico in festa, poi Piazza Yenne diventa un tripudio di bandiere dei quattro mori e del Cagliari sventolate dai tifosi e infine l’Aeroporto si veste di rossoblù per accogliere gli “eroi” trionfanti.


Dopo aver visto le fiamme dell’Inferno e averle toccate con mano, il Cagliari riconquista dopo un solo anno la Serie A e non solo lo fa con grande merito, ma anche nella maniera più emozionante possibile: la rete di Leonardo Pavoletti è il simbolo di una squadra che non ha mai smesso di lottare e di credere nell’“impossibile”. Un gol cercato e trovato con le unghie e con i denti, proprio nel momento in cui a Bari i 58.000 dello stadio San Nicola erano già pronti a stappare le bottiglie di spumante.

Il gol in zona Cesarini, da ieri zona “Pavoletti”, rappresenta anche tutto ciò che incarna il condottiero di questa squadra, Sir Claudio Ranieri, un allenatore, ma prima di tutto un uomo, che non ha mai mollato ed è riuscito nell’impresa forse più bella della sua carriera, senza nulla togliere alla meravigliosa e romantica Premier League conquistata nel 2016 con il Leicester.


Un uomo di settantuno anni che, nonostante abbia vinto trofei prestigiosi e conquistato grandi traguardi in piazze molto importanti, a fine partita si è lasciato andare alle lacrime di gioia, per l’ennesimo capolavoro che è riuscito a portare a termine.


A dicembre, dopo la sconfitta al Barbera di Palermo, i rossoblù di Fabio Liverani si trovavano al quattordicesimo posto in classifica e la sensazione sembrava quella di andare incontro ad una stagione ormai mandata al macero, dove aleggiavano ancora i fantasmi della sanguinosa retrocessione di Venezia.


Tuttavia nel giro di pochi mesi, il ritorno sulla panchina rossoblù di un leader come Claudio Ranieri si è dimostrato determinante. In carriera, il tecnico di Testaccio ha quasi sempre dimostrato di saper rilanciare, valorizzare, sia tecnicamente che umanamente, e collocare i suoi calciatori nella giusta posizione.

La rinascita e la promozione del Cagliari è passata dalle sue mani, in grado di far rendere al meglio il capocannoniere Lapadula, letteralmente rinato con la sua cura, ma anche i vari Radunovic, Deiola, Mancosu. A lui va anche il merito di aver scoperto e dato fiducia all’ottimo Dossena, un vero e proprio “muro” impenetrabile al centro della difesa.

Claudio Ranieri non è riuscito solamente a restituire un senso e una dignità a questa stagione, ma ha anche restituito prima la passione e poi l’entusiasmo ad una piazza depressa, che ha soffiato dietro alla squadra, trascinandola alla promozione.


Ecco perché quest’impresa non verrà mai dimenticata, così come il triplo salto dalla C alla A a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, sempre con Sir Claudio alla guida della Ferrari Rossoblù.
Risorgeremo, l’ha detto Claudio Ranieri.

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