Ottobre 7, 2024

Gabriella Olanda racconta l’isola di San Pietro_di Rosella Capriata

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Un racconto del tempo delle stagioni. Tempo dell’autunno e dell’inverno, della primavera e dell’estate.

Tempo che sa di ricordi, di parole, di pensieri e immagini. Tempo di profumi di erbe e di mare e di vento.

Un tempo fragrante di sapori.

Un tempo del passato e del presente.

Un tempo dentro l’isola di San Pietro, piccola isola, figlia di un’isola grande, sua protettrice.

Un tempo illustrato da disegni, canti e poesie; memorie di antiche usanze e moderni riti della popolazione carlofortina.

Si è improvvisamente coinvolti nella lettura di questo tempo, sollecitati anche dai richiami dei falchi della regina, dai tuffi delle foche monache della Punta dello Spalmatore, dai fenicotteri che, lenti avanzano negli specchi díacqua delle Saline.

Per non parlare poi dei buoni “bambucci”, del gabbiano Savoia amico di Mariano, della Casa diroccata, del vecchio mandorlo dal tronco rugoso dello zemin saporito, dellíautunno, del “Canto dello schiavo”, dei gatti del faro, del dolce fiore della margherita e del piccolo merlo, caduto forse dal nido, curato da Andrea e di Liz con la sua papera, del signore del mare: il tonno, del “Bellu San Pè”, delle lucciole nelle notti estive e…tanto altro ancora.

Si rincorrono le stagioni in un susseguirsi di frammenti di vita vera e irripetibile.

Si raggiunge il pathos quando, tra le dune delle zone costiere, ecco spuntare il pancrazio, ìmiracolo candido ed inebriante che ci avvisa che “niente alla Natura è impossibile”, mentre tre piccole lucertole, simpatiche e quasi sorridenti, ringraziano del cibo e dell’acqua messi in una ciotola a loro disposizione.

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