Incontro con Mariangela De Luca: “un buon libro ci permette di fiorire”_di Simonetta Columbu
Mariangela De Luca è nata a Benevento, vive a Milano dove si è laureata in Lettere classiche. Insegnante di Italiano, ha ideato per i suoi alunni una rubrica inusuale, quella delle parole perdute, nella quale recupera termini desueti. Ha scritto due libri: Galeotto fu ‘l libro e La lingua parla (di te).
Forse come la preghiera, anche la lettura può rappresentare un dialogo con sé stessi?
Certamente. La lettura è il più potente mezzo identificativo di cui l’uomo dispone. Leggere ci permettere di intellegere, vale a dire di guardarci dentro, decodificando il mondo in maniera puntuale e icastica: un buon libro ci permette di fiorire.
Si può scoprire qualcosa di sé tramite la lettura? Leggendo le storie altrui può avvenire la catarsi?
I libri sono scritti dall’uomo e parlano all’uomo: ci riguardano dal profondo. Le letture talvolta presentano tipoi e topoi (personaggi tipici e luoghi comuni); altre volte arrivano a descrivere situazioni e caratterizzazioni totalmente fuori dagli schemi. In questo mare magnum narrativo sarà impossibile non trovare la storia che faccia al caso nostro. L’immedesimazione con il personaggio prescelto avviene, di solito, in maniera naturale e neutrale: a sbagliare nel caso sarà sempre un altro, non noi e se anche fossimo noi a sbagliare, perché spinti coraggiosamente dall’azione di un personaggio incontrato su carta, ci sentiremmo meno soli nell’errore, troveremmo manforte. Potremmo persino incontrare un padre spirituale o un grande amico, come è accaduto a me con il leggendario Edmond Dantès.
Con la passione per la lettura si nasce? Si può allenare e quanto è importante leggere i libri ai bambini?
La passione per i libri può essere acquisita in età adulta, senza necessariamente seguirci dall’infanzia; anzi, di solito, quando la scoperta dei libri avviene in autonomia ha la forma di una vera e propria folgorazione. Chiaramente nascere e crescere in una famiglia attenta, che possa aiutarci a sviluppare tale propensione sin dalla fanciullezza, è un enorme fortuna. Ascoltare storie, da bambini, permette di sviluppare inconsapevolmente un bagaglio immenso di simboli e figure, indispensabili per la costruzione di un sano immaginario personale (e questo a prescindere dal fatto che il bambino possa poi fare propria tale passione).
Come si può allenare?
Non esistono regole che possano spiegarci come allenarsi nella lettura, perché la lettura è un atto d’amore. Consiglio di ascoltare sé stessi e i propri tempi: se non si ha voglia di leggere, non bisogna assolutamente forzare la mano. Il momentum arriverà spontaneamente e potrebbe accadere prima di quanto si possa pensare.
Forse un tempo si leggeva di più, credi che questa rivoluzione e progresso del digitale ci stia conducendo sempre di più ad una involuzione del linguaggio e del racconto?
Il mito della velocità, legato ai nuovi dispositivi e alle nuove tecnologie, ha inciso enormemente sulle nostre abitudini di lettura. La lettura ha bisogno di tempo, lentezza e respiro. Ed è proprio in quel tempo, che definirei sacro, che l’uomo può immaginarsi diverso e ampliare la propria visione sul mondo e sulla vita. La narrativa dei libri è immersiva e ascensiva; quella dei social immersiva e distruttiva: quando passiamo ore a navigare sui social perdiamo in fluenza e capacità attentiva, i toni dell’umore peggiorano…et cetera.
Quando le parole diventano poesia?
Le parole diventano poesia, quando parlano intimamente alla nostra anima, quando sono capaci di toccare corde invisibili e nascoste, quando sentiamo qualcosa di profondo vibrare. La prosa sa essere enormemente poetica, al pari della poesia stessa e del verso. Annovero a tal proposito grandi penne al femminile: Anna Banti e Giulia Manzini.
Quel momento per leggerci un libro, cosa può e deve rappresentare?
Penso a un’unica parola di origine inglese: escapismo (dall’ing. to escape). La lettura consente di sfuggire dall’ordinario e dal grigio di alcune giornate. È avventura e brivido, riflessione e apertura, viaggio e scoperta.
Quali libri consiglieresti ad una persona che vuole iniziare a leggere?
Non esiste consigliere infallibile: molto spesso è opportuno far scegliere il ‘libro giusto’ al proprio istinto; solo lui conosce il nostro momento personale, sa di cosa abbiamo bisogno e può guidarci senza intoppi verso un porto sicuro.
Grazie Mariangela! È stato davvero un grande piacere ascoltarti!