Maggio 2, 2024

Mi ricordo, ero piccola 7/8 anni, si sparse la voce che sarebbe venuta a Roma Biancaneve con i Sette Nani al seguito. Sarebbero sbarcati a Fiumicino, per poi fare un giro in città ad incontrare i loro piccoli fans. Emozione e tripudio in quella mia testolina curiosa, tanto da convincere mia madre a portarci, me e mia sorella, addirittura all’aeroporto di Fiumicino per essere tra i primi ad accoglierli, ma soprattutto per vedere come e di cosa fosse fatta quella creatura fantastica, vista solo in qualche disegno del mio libro delle fiabe e poi al Cinema, dove mia madre ci portava e ci portò  per molti anni a venire, regolarmente, e che non finirò mai di ringraziare per questo e molte altre cose. Per l’occasione preparai un cartello con scritto: ” Welcome to Biancaneve and  the seven nani!”, si nani, perché non c’era stato verso di sapere come si scrivesse nani in inglese! Tant’è che ci ritrovammo a Fiumicino, con tante altre ragazzine e ragazzini, praticamente fin sotto l’aereo, eh sì perché allora si poteva, anche perché gli unici terroristi eravamo solo noi ragazzini, piccole pesti curiose e piene di fantasia, dove ogni cosa era un gioco fantastico, un tappo di bottiglia, un vestito da grande, un disegno sul selciato, un’ombra distorta,  sassolini come pietre preziose, tutto poteva diventare un gioco, uno scherzo, un’invenzione. All’apertura del portellone dell’aereo mi ricordo che trattenni il fiato, come sarà Biancaneve, cosa dirà, potrò salutarla e chiederle della strega cattiva, del Principe? E i nanetti mi avrebbero fatta ridere come al cinema? Ed eccola in fine, proprio lei Biancaneve che scendeva la scaletta dell’aereo verso di noi, muti, incantati e anche un po’ sospettosi. Io col mio bel cartello bene in vista, che chissà forse attrasse la sua attenzione, e lei, Biancaneve!, sorridente, eterea con gli occhioni blu, venne verso di me e mi fece una carezza leggerissima sulla guancia, il tempo di un sorriso ed era già passata oltre. Mi ricordo che mi girai verso mia madre, come a dirle “Hai visto, è vera, esiste e mi ha salutata”, lei, mia madre bella come il sole, mi guardava con una tenerezza infinita, emozionante, una tenerezza che solo noi umani, quando vogliamo, sappiamo esprimere, e quando accade è per sempre!!! 

Cara Biancaneve, adesso ti vogliono “modernizzare”, vogliono cambiare le carte in tavola. Ribellati, non ci stare, non permettere che tolgano ai bimbi di oggi,  quel filo invisibile, ma fortissimo, che li lega ai bimbi di ieri e l’altro ieri, e che fa si che la Storia, si perché anche le fiabe sono Storia, ci rendano consapevoli di essere un tutt’uno, di essere noi ma anche quelli prima di noi, consapevoli di come si può essere puri e limpidi, liberi di capire con la nostra testa, con il diritto di interpretare i sogni con la NOSTRA sensibilità, ognuno la sua e quella di nessun altro.

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