L’Ordine dei giornalisti, il giornalismo e l’energia rinnovabile_di Francesco Birocchi
Il Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, riunito a Cagliari, ha esaminato lo stato dell’informazione nell’Isola, anche alla luce del dibattito in atto sulla transizione energetica e sulla possibile installazione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile.
L’Ordine è stato da più parti chiamato in causa sulla trattazione dell’argomento da parte degli organi di informazione. E’ stata ipotizzata anche la possibile violazione del codice deontologico dei giornalisti.
Non è stato presentato però alcun esposto che potesse far emergere violazioni esplicite, tali da provocare (come prevede la legge) il deferimento di colleghi al Collegio di disciplina territoriale, che opera nella regione con il compito di sanzionare eventuali violazioni deontologiche.
Il dibattito è caratterizzato anche da toni e narrazioni spesso sopra le righe, ma ciò non può costituire violazione di alcuna norma del codice deontologico. Le stesse accuse di mancato rispetto della verità sostanziale dei fatti, come pervenute all’Ordine, risultano prive degli indispensabili riscontri e, così poste, ricadono più all’ambito del confronto politico che di quello specifico del lavoro giornalistico.
Il consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna ribadisce che “E’ diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede” (art.2 L.69/1963).
Il dibattito sulla qualità dell’informazione è sempre stato considerato dai giornalisti della Sardegna un utile momento di confronto e l’ordine professionale non intende sottrarsi, nel rispetto dei ruoli imposti dalle leggi e ribaditi dall’art.21 della Costituzione.