Buon compleanno Auser_di Claudia Sanna
L’associazione nazionale Auser compie 33 anni e come buona prassi vuole, il compleanno va festeggiato, soprattutto quando si è fermi da due anni.
Quest’anno il raduno regionale, che celebra la nascita dell’associazione e che vede coinvolte fino a mille persone provenienti da tutta la Sardegna, farà tappa nella città di Iglesias il giorno 11 Settembre.
L’Auser (Autogestione dei servizi per la solidarietà) nasce nel 1989 da un’idea di Bruno Trentin sindacalista della CGIL, il quale osservando la vita degli anziani e delle persone nel periodo post pensionistico ebbe l’intuizione di costituire un’associazione in cui queste categorie potessero ritrovarsi per costruire e progettare insieme e insieme aiutare i meno fortunati. Obiettivo: evitare per loro il baratro dell’isolamento, valorizzando la persona e le sue relazioni.
Nasce, così, a Roma la prima sede nazionale e a cascata quelle regionali.
Il motto comune di tutte è : la terza età fucina di energia rinnovabile.
Oggi l’Auser vanta 1500 sedi e 200mila iscritti in tutta Italia, di cui 7200 in Sardegna dislocati in 46 sedi
ed è impegnata su più fronti dall’assistenza, alle attività di intrattenimento e svago rivolte ad accrescere la socialità.
Una realtà al servizio dei più deboli, di chi, quotidianamente, ha bisogno di aiuti concreti e non può contare su amici o familiari.
“Il calore, la generosità, la disponibilità dei soci Auser sono l’emblema dell’animo dei volontari di cui Auser rappresenta il cuore,” sostiene Franca Cherchi, che è stata presidente regionale per 10 anni e che ricorda quegli anni come fonte di arricchimento etico e umano.
Il presidente regionale in pectore, Andrea Curcas, che siamo andati a trovare nella sede di Villamassargia, ci racconta della sua esperienza nata come volontario prima e socio dopo.
Ricorda i tempi del volontariato come quelli più belli e di cui conserva un ricordo indelebile, dove a scaldare il cuore a fine giornata bastava il grazie di quelle persone a cui era stato utile.
“Vado fiero del mio ruolo di Presidente, dice, ma certo non dimentico la gavetta, quella trascorsa ad accompagnare i pazienti dializzati o sotto chemioterapia, mi capitava di iniziare alle 9 e finire alle 17, eppure non mi sentivo mai stanco. Oggi mi occupo di adempimenti amministrativi ma mi manca la trincea”.
Alla domanda su come siano stati i due anni nel pieno della pandemia, ci risponde senza troppi giri di parole “difficilissimi”. All’inizio abbiamo dovuto chiudere molte sedi poi con tanta fatica ci siamo organizzati per garantire almeno il servizio del Filo D’Argento che è quello che prevede il servizio di accompagnamento a chi ne faccia richiesta.
Non senza sacrifici, abbiamo risposto alle numerose richieste di aiuto per ricevere alimenti, il tutto nel rispetto delle rigide regole imposte dai protocolli Covid.
I costi da sostenere erano elevati ma vi abbiamo potuto far fronte grazie all’aiuto delle donazioni, che peraltro sono parte del nostro sostentamento, oltre alle quote dei soci e al 5xmille.
“L’auspicio più grande che ho, continua Curcas, è che sempre più giovani si avvicinino all’Auser nella consapevolezza che essere volontari non prevede nessuna retribuzione.
I giovani spesso monetizzano il loro ingresso nell’associazione e questo poi fa abbandonare i buoni propositi.
Il mio appello a loro è di dedicare meno tempo alle piazze e più tempo al prossimo e alle proprie famiglie, ci sono tanti anziani, nonni, che sono privi di ogni tipo di attenzione.
I raduni hanno proprio lo scopo di far conoscere il nostro impegno alla collettività e di coinvolgere sempre più persone, per questo motivo si svolgono anche in centri dove non sono presenti sedi”.
Iglesias intanto si prepara a questo raduno con grande entusiasmo e il presidente della sede Auser della cittadina mineraria, Franco Locci, ci racconta che gli associati sono al lavoro per realizzare piccoli manufatti che serviranno ad abbellire la città.
“Siamo pronti ad accogliere i colleghi soci nella nostra bellissima città, ricca di storia e tradizioni.
Ci saranno momenti di svago e intrattenimento e momenti riservati alla riflessione, visite guidate tra le vie del centro storico alla scoperta dei nostri musei e delle nostre chiese, gusteremo buon cibo e buon vino.
Abbiamo atteso questo momento con trepidazione ed ora il fermento sale.”
Non mi resta che ricordarvi l’appuntamento di Domenica 11 Settembre ad Iglesias.
E salutarvi con una frase di Leo Delibes
“Dammi la tua mano.
Vedi? Adesso tutto pesa la metà”