Istrumpa, la lotta tradizionale sarda_di Sandra Sulcis
Sin dal Medioevo le lotte hanno sempre trovato ampio spazio nella vita sociale. Basta pensare alle lotte greco-romane e al folto pubblico che vi partecipava per capire quanto queste costituissero un momento importante per i nobili e per il popolo. Lotte tra gladiatori, corride, combattimenti corpo a corpo erano seguite animatamente da un pubblico attento e partecipe.
Vincere un combattimento era sinonimo di potenza, un’occasione per dimostrare non solo la forza fìsica ma sopratutto la superiorità di un popolo rispetto a un altro.
Molte terre venivano attribuite in relazione all’esito di una gara.
Le occasioni di competizione erano molteplici: feste campestri, tosature, vendemmie, trebbiatura, visita di leva.
Integrata all’interno dei riti di una comunità, la lotta costituiva anche una semplice occasione di divertimento e intrattenimento.
Lotte folcloristiche infatti, si sono sviluppate nel tempo in un tal numero, da farci ritenere che ogni popolo, ogni più piccola regione della terra abbia elaborato un proprio stile di lotta.
In Sardegna una forma di combattimento molto antica è S’Istrumpa.
Qui i pastori, soprattutto quando custodivano il bestiame in terreni comunali, trovandosi in gran numero, trascorrevano ore cimentandosi nella lotta.
Il campo preferito era l’aia che, oltre ad essere un piazzale pianeggiante, veniva reso soffice dalla paglia o dall’erba .
S’Istrumpa veniva praticata in tutta l’isola e ha conservato nel tempo le sue regole anche per il fatto che le popolazioni che la praticavano, soprattutto nel mondo agro pastorale non sono state permeabili agli influssi delle culture esterne.
Il primo torneo di questa antica lotta si svolse in Sardegna nel 1985 grazie all’impegno di un gruppo di estimatori di sport e tradizioni popolari. Non esistevano regole scritte, non erano contemplate categorie di peso né tempi di combattimento, talvolta si lottava senza sosta finché uno dei due contendenti non si arrendeva per stanchezza.
Solo nel 1994 quando si costituì la “Federazione S’Istrumpa” e nel momento in cui questo sport entrò a far parte della Federazione Intemazionale di Lotte Celtiche riconosciuta dal Coni, attraverso le testimonianze degli anziani del paese la federazione è riuscita a delineare un preciso regolamento dei combattenti.
Questo tipo di lotta è estremamente interessante per l’originalità e l’apparente semplicità dei movimenti e delle tecniche, anche se richiede particolari doti di destrezza e di sinergia muscolare. I requisiti fondamentali non sono la forza grezza ma la prontezza di riflessi, l’abilità nell’utilizzare le proprie forze e soprattutto nel cogliere la debolezza dell’altro. E’ una disciplina non violenta. Grazie al corpo a corpo si esorcizza infatti tutta l’aggressività e la rivalità che si accumula nei concorrenti prima della gara. La lotta si interrompe quando uno dei lottatori cade a terra evitando cosi l’incattivirsi dell’incontro.
I gherradori ( 80s Gherradores) cosi si chiamano i giocatori, si cingono l’un l’altro con le braccia: un braccio deve passare sopra l’omero e l’altro sotto l’ascella del rivale. Le mani poggiano sulla schiena dell’avversaria e si uniscono con la presa al polso o con le dita intrecciate, non è consentito lasciare la presa o prendere ^avversario in modo diverso. Il punto viene assegnato quando uno dei due contendenti viene messo col dorso a terra o cade sotto l’avversario. Non è consentito colpire l’avversario con qualsiasi parte del corpo né continuare l’azione se si tocca con un ginocchio a terra. L’incontro si conclude con tre atterramenti su cinque.
Sulle origini di questa disciplina esistono pochi documenti così come sono minime le testimonianze storiche ed etnologiche ma, gli studiosi ritengono che le prime manifestazioni di questo rituale possano essere riconducibili all’età nuragica.
In alcuni bronzetti nuragici ritrovati presso il monte Aresu di Uta ed esposti al Museo Archeologico di Cagliari, sono infatti rappresentati chiaramente due gherradores che cercano di sopraffarsi e atterrarsi a forza di braccia in un combattimento rituale.
Se si assiste ad un combattimento di s’Isprumpa si ha l’impressione di avere a che fare con qualcosa di arcaico del quale oggi stentiamo a capire il significato.
E’ un combattimento rituale, pacifico solidale.
Foto di copertina di Maurizio Artizzu
Salve
ho appena letto il Vostro articolo eVi segnalo che il 10 agosto 2023 alle ore 18 a Villagrande Strisaili (NU) si terrà l’XI edizione di “Juntos” torneo internazionale di lotte sarda e lotte celtiche che vedrà in azione i “gherradores” sardi, bretoni, scozzesi, inglesi e spagnoli.
Il tutto organizzato dall’A.S.D. Sa Strumpa di Villagrande associata alla FIJLKAM (CONI).
Per maggiori informazioni: strumpasardegna@yahoo.com