Marzo 28, 2024

Quei mille pensieri sparsi che regala il signor Claudio_di Massimiliano Morelli

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Ancor più del successo sul Como, del vantaggio (di piede) di Pavoletti, del debutto-gol di Azzi, dello stadio al gran completo (di spettatori), resteranno impresse stavolta quelle immagini di Claudio Ranieri che si commuove all’uscita del sottopassaggio, che trattiene a stento le lacrime, che plaude la platea. Signori, il “signore della panchina” è tornato. Anzi, mutuando quella moda dell’acronimo ormai insita nel cervellotico modo di parlare e di scrivere di alcuni cronisti al seguito di certi personaggi del pallone, potremmo pure definirlo “CR e basta”, per lui bastano le iniziali, senza numero appresso. Ma evitiamo di scendere nel ridicolo, anche se l’idea è passata nella mente, seppur per un nanosecondo.

Commosso lui, commossi noi, che siamo tornati indietro di un trentennio, rammentando partite epiche, successi inattesi, bel gioco e quell’unica coppa che campeggia in bacheca, seconda solo allo scudetto del 1970, la coppa Italia di serie C. Era un allenatore di belle speranze, appena da poco ex calciatore, innovativo e sobrio, veloce di pensiero e misurato nelle parole. Un uomo educato, una persona per bene. Un signore, appunto. E tale è rimasto, e il suo saper essere un “normal one” è stato apprezzato non solo nell’isola felice, ma ovunque. E ovunque ha lasciato ricordi incancellabili, basti pensare a quella statua eretta a Leicester… Suvvia, popolo cagliaritano… chi non ha già pensato che si potrebbe ripetere ancora quanto accaduto in Inghilterra? Diciamo che volare bassi non è reato, e ci “accontenteremmo” (per ora) della rimonta in un campionato che fin qui ha visto il Cagliari protagonista sì, ma in negativo.

Pensieri a raffica, s’interseca il ritorno indietro nel tempo con le immagini della sfida col Como, e ironizzando si immagina che con un altro allenatore in panchina il tiro lemme-lemme di Cerri sarebbe finito nella nostra porta e il pallone del tiro-gol di Azzi lo avremmo trovato al Poetto, non in fondo al sacco lariano.  E che avrebbero trovato gloria – beffa delle beffe – perfino gli altri due ex, Faragò e Baselli…

Punto e a capo, si è ripartiti, magari con quella leggera rabbia di non averlo avuto prima in panchina. Ma la vita è questa, prendere o lasciare. Noi, adesso, abbiamo Claudio Ranieri. E tanto basta per ricominciare a sognare in grande.

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