Maggio 3, 2024

In memoria di Sergio Pisano: la famiglia dei Riformatori perde un pezzo importante della sua testa e del suo cuore_di Pierpaolo Vargiu

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A breve distanza dalla perdita di Roberto Frongia, con la scomparsa di Sergio Pisano, i Riformatori piangono nuovamente la prematura scomparsa di uno dei loro leader.

Sergio Pisano era infatti un leader autentico. Giovanissimo aveva iniziato il suo impegno politico nella Democrazia Cristiana per diventare, a soli 24 anni, sindaco di Selegas, il comune della sua Trexenta che, per 33 anni, l’ha avuto come primo cittadino.

Negli anni novanta, con Massimo Fantola e un altro manipolo di amici tanto nella politica quanto nella vita, Sergio aveva fondato i Riformatori Sardi, di cui è stato per ben tre volte consigliere regionale.

Impegnato professionalmente nelle politiche del lavoro, era laureato in fisica nucleare, abituato alla precisione del metodo scientifico e poco incline alla approssimazione e alla grossolanità.

In Consiglio Regionale è stato primo firmatario di numerose proposte poi diventate leggi: da quella istitutiva del Consiglio delle Autonomie locali a quella a sostegno delle attività negli oratori.

Fuori dal Consiglio, Sergio è stato il trascinatore di tutte le più importanti iniziative politiche dei Riformatori. Associando il suo garbo gentile alla altrettanto ferrea determinazione, ha animato in tutta la Sardegna le migliaia di tavolini per la raccolta di firme che hanno sempre caratterizzato il patto d’azione del movimento con i sardi. Dove c’era battaglia per le idee, Sergio era sempre in prima fila, dai tempi lontani della Costituente per la riscrittura dello Statuto sardo, ai 10 referendum per cambiare la Sardegna, sino alla recentissima battaglia che ha portato all’approvazione della legge costituzionale che riconosce lo svantaggio strutturale della condizione di insularità.

Sergio Pisano è stato anche il primo promotore della petizione popolare sostenuta da decine di migliaia di firme per l’abbattimento delle accise sui derivati petroliferi prodotti in Sardegna, che ha innescato uno scontro con lo Stato, giunto davanti alla Corte Costituzionale.

Ma Sergio non era soltanto un ottimo politico: era anche un amico sincero e leale e un impareggiabile uomo squadra, in grado di sdrammatizzare con la sua ironia raffinata e con il suo sorriso sotto i baffi, anche la discussione più accesa.

Indimenticabili restano gli scherzi di Sergio, che riuscivano a divertire tutti, sempre condotti con un piglio serio e convincente da attore consumato che, prima della liberatoria risata finale, rendeva difficile distinguere tra burla e realtà.

Sino alla sua scomparsa, tanto dolorosa quanto inattesa e improvvisa, Sergio Pisano ha continuato la sua attività politica tra i Riformatori, guida autorevolissima, molto apprezzata dai più giovani per l’intelligenza acuta e la straordinaria capacità di approfondimento dei problemi.

Con Sergio, esce dunque di scena una figura universalmente stimata da amici e da avversari politici, insostituibile per la sua famiglia, ma anche per la famiglia dei Riformatori che perde un pezzo importante della sua testa e del suo cuore.

Alla moglie Annarosa, ai figli Simone, Andrea e Veronica, a tutti i suoi cari, oggi circondati da un abbraccio collettivo di affetto infinito, resta la traccia indelebile del solco diritto della vita di Sergio, insieme alla grande consolazione dell’amore che continuerà sempre a vivere nel suo nome.

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