Luglio 27, 2024

Elio Dessì, dalla “Via della spada” alla “Via del guerrierio_di Tarcisio Agus

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Elio Dessi, personaggio d’altri tempi, romantico custode dell’etica cavalleresca. Sono numerosi i titoli di stampa che si possono raccogliere durante la sua instancabile attività: 

Il signore delle armi, cosi è stato definito dal grande giornalista Franco Mammola della Rai Due celebre presentatore della Fiera Cavalli di Verona.

Un Icona delle Arti Marziali fu il titolo della Nuova Sardegna in un articolo del giornalista Piero Puddu.  

L’uomo e  l’artista venuti dal Giappone il richiamo della giornalista Vera Coppa in un articolo del Cagliaritano.

Un guerriero in Kimono venuto dalla Sardegna per sfidare un altro celebre spadaccino nella piazza d’armi del castello di Giangaleazzo Visconti a Pavia, titolava nel quotidiano Mia Pavia il giornalista Sergio Portas di origini guspinesi.

Un Samurai sardo, cosi lo battezzò il presidente della Repubblica Francesco Cossiga ospite d’onore a Bonorva per la prima del grande spettacolo Ronin il mestiere delle armi, messo in scena da Elio Dessi e pubblicizzato integralmente dal TG Due e da Videolina.

Rimangono negli annali la Via della spada, straordinario evento internazionale tenutosi nel magico scenario del castello Visconteo di Pavia, e la Via del guerriero tenutosi nell’ auditorium del comune di Sennori, con l’organizzazione delle Associazioni Inoria, WE Works Sardegna Onlus, Alas associazione arti lettere e scienze tutte di Sassari e l’amministrazione comunale di Sennori.

Lo spettacolo venne dato in diretta dal TG Due della Rai con la direzione delle giornaliste Silvia Vaccarezza e Simona Burattini.

Lo spettacolo che presentava l’affascinante mondo dei Samurai attraverso due antichissime discipline orientali venne accompagnato dalle magiche note al pianoforte del maestro Aurelio Sanna: il Tai Ji Quan stile interno delle arti marziali cinesi e l’arte della spada giapponese, la mitica Katana dei Samurai, fuse tra loro con la musica, la letteratura e la poesia Zen, attraverso un percorso che affonda su radici lontane con movimenti di lentezza, calma, austerità e ascolto interiore.

Il Tai Ji Quan venne guidato dalla professoressa Antonietta Serra di Sassari, istruttrice di Anidra, l’università popolare per l’insegnamento delle discipline olistiche sulla costruzione e l’accumulo dell’ energia vitale. La perfezione dei gesti e la profonda concentrazione  mentale destarono l’interesse del folto pubblico presente.

Ma la maggior emozione avvenne quando  il  Maestro d’armi, cintura nera ottavo Dan, specialista mondiale nell’arte del combattimento con le due spade, uno trai i più famosi spadaccini del mondo, vincitore di 15 medaglie d’oro, si cimentò in sfide e duelli storici tra i quali quello ostico e terribile contro il campione del mondo ed olimpionico Michele Maffei e quello violento e drammatico con il grande campione coreano Jon Lee.

Accompagnato dai suoi aiutanti, come si conveniva ad un grande Samurai, Elio Dessi, mostrò agli osservatori che l’arte della spada è il frutto dell’esercizio fisico quotidiano con la ricerca e l’unione del Se più autentico ed interiore. Il volteggiare delle sue due spade affilatissime, la lunga katana ed il corto Wakizaschi, guidate con maestria, fendevano l’aria provocando acuti sibili e un forte turbinio dando la sensazione di una grande battaglia.

La scena veniva sostenuta dalle coinvolgenti note musicali del suo grande amico musicista giapponese maestro Kitaro  Matzuri,  uno dei massimi esponenti mondiali della Nouvelle Vague.

La straordinaria atmosfera emotiva creatasi conduceva il pubblico, trepidante ed impaurito, per un breve attimo nel cuore della Via del Guerriero per il quale la miglior arma è la sua volontà. Per questa ragione la spada va temprata giorno e notte, nella quiete e nella tempesta, nella meditazione e nella battaglia.

Essere guerrieri consiste proprio in questo: nel praticare la Via in ogni momento. Tutto ciò è stato possibile perché Elio si è addentrato nella Via dei Monaci guerrieri e dei Samurai, temibili guerrieri del Giappone Feudale, sviscerandone i contenuti filosofici, la grande forza e lo straordinario spirito di sacrificio.

Lo spettacolo coordinato dalla professoressa Antonietta Serra ha trasferito anche attraverso le letture di alcuni testi della filosofia ZEN i contenuti di questa grande disciplina ininterrotta sino al 1860.

L’immaginario collettivo ci ha da sempre mostrato un mondo in cui la spada giapponese è appannaggio di chi persegue la Via della meditazione e della spiritualità, del coraggio e dell’ardimento, disprezza la morte e pone in essere valori interiori come l’onore, la fedeltà e il dovere, rafforzando il tutto attraverso la musica, la scrittura, l’ikebana, la cerimonia del tè e la meditazione profonda, dinamiche da tempo acquisite e messe in pratica  dal maestro  Dessi.

Del personaggio, guspinese doc, della sua straordinaria e poliedrica abilità ne ha parlato il presidente dell’Ente Nazionale Arti Marziali a Cavallo, dott. Yoschiro Takamura, generale di corpo d’armata ed ex addetto militare all’ambasciata Giapponese in occasione della presentazione a Roma in campidoglio del maestro Dessì Un minatore alla corte dei Samurai, evento voluto dal Comune di Roma con l’alto patrocinio dell’Ambasciata Giapponese.

In una scheda iconografica il dott. Yoschiro scriveva: “Un libro verità, dal quale emerge un personaggio d’altri tempi, Elio Dessi, romantico custode dell’Etica cavalleresca, temibile spadaccino e infallibile arciere a cavallo. Elio Dessi incarna la simbiosi profonda tra Uomo-Cavallo-Armi. Con la pratica del misticismo ZEN e della scherma dei mitici Samurai Giapponesi, si è distinto nel mondo, animato dalla morale eroica del guerriero a cavallo, radicata nello spirito indomito e fiero della sua terra, la Sardegna, profondamente vissuto nell’ora del supremo sacrificio, come in ogni momento del comune convivere, intessuto di doveri, fedeltà, onore e sprezzo del pericolo”.

Non meno interessante  fu la nota critica del dottor Mauro Testarella, presidente dell’Ente Nazionale Guide Equestri Ambientali, il quale in un poderoso articolo apparso sulla rivista Nazionale Cavalli e  Cavalli, pubblicato in occasione dello spettacolo “Ronin il mestiere delle armi” tenutosi alla fiera Mondiale  della Tecnologia  di Montechiari a Brescia, scriveva: “Durante i miei lunghi viaggi di lavoro per il mondo, penso con nostalgia ai bei tempi avventurosi trascorsi con Elio, un vecchio e caro amico, sempre in sella ai suoi meravigliosi stalloni andalusi. Un grande e poliedrico atleta, in lui si amalgamano lo spirito bardanico degli antichi Shardana, lo spiritualismo combattivo dei Templari e la straordinaria abilità dei grandi spadaccini giapponesi: I Samurai. Di certo un grande maestro d’armi, anzi Il signore delle Armi, come è stato definito dal grande giornalista palermitano Franco Mammola  del TG Due, nel corso di una intervista  rilasciata durante lo spettacolo tenutosi  nella Piazza D’Armi del Castello Sforzesco a Milano per la prima nazionale dello spettacolo, Samurai. Elio Dessi, un trascorso da temibile spadaccino distintosi nelle arene di tutto il mondo e infallibile arciere a cavallo con il suo inseparabile stallone El Nigno, un sardo Doc, pieno di valori atavici, capace di scatenare  emozioni profonde, di trascinarti in mezzo ad una schiera di guerrieri tra rulli di tamburi, clangore di lame tra il possente, martellante, rombo di ottanta cavalli lanciati al galoppo come l’ho visto con i miei occhi al comando della carica nella straordinaria irripetibile rievocazione storica de “Sa Batalla di Sanluri”, epico e drammatico  scontro campale tra i Catalano Aragonesi e il Giudicato D’Arborea del 1409. Elio Dessi, un uomo vero… come quelli di una volta per i quali il rispetto, l’onore, il dovere e la giustizia erano lo scopo della vita”.

Interessantissima  l’intervista  rilasciata e mandata in onda dal TG Due dal noto programma “Si Viaggiare” della giornalista Silvia Vaccarezza, nella quale emerge il vero pensiero e la forza interiore che anima e muove questo capo scuola ed i suoi allievi nel portare nel mondo la filosofia di vita con il suo profondo spiritualismo e misticismo:

“Questa arte, l’Arte della spada, è quella praticata dalla casta dei grandi Samurai. Oggi il fine più importante è quello di combattere i nemici Interiori: Rabbia, Rancore, Odio, Gelosia, Paure, Ansia, Sensi di Colpa, Invidia, Avidità’, Attaccamento, Accaparramento… fare profonda pulizia interiore, tagliare senza pietà, come se si fosse in battaglia, tutte quelle componenti egocentriche che affliggono l’essere umano e che molto spesso sono le cause  di molte malattie gravissime. Alla base di questa preparazione c’è la pratica costante dello Zen perché i suoi principi hanno influenzato profondamente la pratica della spada, donando nel tempo il giusto distacco dalle cose materiali e la profonda conoscenza del vero significato della vita, che non  è quello che appare, ma quello che non appare e che bisogna cercare, cioè il SATORI…L’ILLUMINAZIONE, IL VUOTO…” , come sosteneva il grande  maestro e filosofo giapponese Ta Quan. “La spada viene appesantita da tutto ciò di cui la carichiamo e il più delle volte anche i soli pensieri possono rendere lenti e prevedibili i colpi del guerriero quando la mente è turbata, si produce il molteplice, ma il molteplice scompare quando la mente si acquieta. Il guerriero quindi è colui che si oppone al caos, un eroe teso alla conquista di una terra… della sua terra: Il “Sè” profondo ed incorruttibile… per questo egli impara il discernimento, al fine di poter distinguere ciò che gli dà coraggio da ciò che lo ostacola”.

Uno degli ultimi  omaggi letterari e poetici tributato al maestro Elio Dessi ed al suo straordinario stallone andaluso El Nigno venne dato dalla “Matriarca della letteratura”  la celebre artista, l’esegeta Licia Bacchi Santos Do Castiglia, pittrice, poetessa, nota in tutto il mondo e candidata al premio Nobel per la letteratura. La Castiglia ha preparato la copertina e la recensione del libro “Un Minatore alla corte dei Samurai” e l’ha presentato con grande successo a Roma per inaugurare la restaurata sala della Promoteca del Campidoglio alla presenza delle massime cariche Istituzionali e con l’alto patrocinio dell’Ambasciata Giapponese.

Per l’occasione il grande soprano giapponese Yumy  Tanaka  in tourné in Italia, ha omaggiato il maestro con alcune celebri romanze in italiano del grande musicista Giacomo Puccini. La celebre Licia ha gratificato ancora una volta gli appassionati della grande poesia durante la serata “La Via  del Guerriero” con la lettura e la recita in logudorese eseguita dai noti attori sassaresi Jacopo Falluggiari, Elena de Savio accompagnati dalla commovente danza di mimica e  gestualità della ballerina  classica Ramona Dessì di Guspini, formatasi nella pratica del teatro Kabuki di Guspini ed alla scuola di danza della maestra cagliaritana Assunta Pittaluga,  scatenando ammirazione ed interesse nel numeroso pubblico  presente.

Insomma il mitico Elio, settantasettenne, maestro d’armi, possiamo immaginarlo  ancora ben diritto in sella al suo straordinario stallone andaluso El Nigno che impugna con mano salda e sicura il suo arco asimetrico e la mitica Katana giapponese donatagli dal suo maestro Kenzo Nhischinoara durante i suoi lunghi soggiorni nella lontana terra del sol levante, il mistico Jpon, l’odierno Giappone.    

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