Dicembre 14, 2024

Incontro con Dante Crobu: “Un artista è una persona rara, è colui che fa transitare il pensiero, il sogno al progetto e poi all’opera”_di Simonetta Columbu

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‘’L’arte è un arco teso che lancia la sua freccia più in là dell’infinito’’ disse Fabrizio Caramagna. E’ proprio cosi, e a cogliere e custodire queste frecce che spesso rendono visibile l’invisibile, cioè la nostra anima, son proprio i galleristi. In cerca di talenti, in cerca di chi non è stato ancora capito o conosciuto, in cerca di qualcosa che racconti la vita. Perché come sostiene Dante, il nostro protagonista, chi non capisce l’arte non può capire la vita… e viceversa. Chissà però se l’arte va capita, o va sentita. Se dovrebbe essere per tutti e di tutti. Tutte queste domande le pongo a Dante, noto gallerista e collezionista Sardo.

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Dante… ma un’ opera bisogna capirla o bisogna sentirla?

Tutte e due le cose, bisogna sentirla, ma anche capirla. L’arte ha diversi livelli di comprensione. Ciò che inizialmente pensiamo, ci colpisce, ci emoziona, ci rapisce e ci sono poi i significati reconditi dell’opera. Nell’antichità in particolare le opere avevano tante simbologie.

L’arte è per tutti o rimane fruibile ad una cerchia stretta?

Io auspico che tutti possano vivere l’arte. Ma purtroppo non è cosi. Chi ne usufruisce è una stretta cerchia, cioè chi cerca di capirla, chi si impegna a comprenderne il profondo significato.

Cos’è l’arte?

L’arte è una metafora della vita, chi non capisce l’arte difficilmente capisce la vita. L’arte ci insegna dei metodi e dei modi per vivere. L’arte si occupa di forme, le inventa, le trasforma, le interpreta. Cosi è la vita. Una forma. E noi tocchiamo queste forme tutti i giorni ma non sempre le riconosciamo nella loro importanza e bellezza. L’arte è un esercizio nel cogliere e capire l’essenza.

E un artista, chi è?

Un artista è una persona rara, è colui che fa transitare il pensiero, il sogno al progetto e poi all’opera. L’arte è legata al fare. L’artista contribuisce alla creazione di un qualcosa. Che poi quel qualcosa assuma una valenza artistica è un altra questione. La fortuna per esempio è un fattore determinante. Esistono tantissimi pittori che non son stati capiti dalla società o dalla critica. O che magari son stati capiti tardivamente, o magari mai e aspettano ancora nel limbo il loro momento. 

Qual è il tuo metodo per valutare un’ opera?

Ci son tanti criteri: la qualità, il soggetto, quanto un oggetto abbia un buono stato di conservazione. Se è mal conservata per esempio, restaurata o rimaneggiata, un’opera perde valore. Noi conosciamo le poesie di Saffo, Alceo, Anacreonte solo attraverso piccoli frammenti, da cui riusciamo a coglierne la bellezza e il senso generale. Poi c’è chi sceglie un’opera per l’originalità anche a scapito della bellezza, c’è chi la sceglie perché è un’opera vendibile e appetibile per il mercato. I criteri non solo sono personali ma cambiano nel tempo, Botticelli era un pittore famosissimo che poi è stato dimenticato per secoli, questo perché i criteri che si usavano nell’800 erano diversi da quelli usati nel 600.

Come avverti ora lo stato dell’arte?

Non credo questo sia un buon momento, anzi direi pessimo. Oltre alla questione dell’arte stessa si aggiunge quella del mercato. Non mi trovo assolutamente d’accordo con l’invenzione e uso degli NFT che sono, per me, l’antitesi dell’arte.

Come mai non sei d’accordo?

Ci sono vari motivi, uno di questi è che la luce che emana un quadro quando lo osservi dal vivo non può essere in alcun modo colta o capita in un mondo virtuale.

Come vedi il mercato dell’arte in questo momento?

Non più la ricerca della bellezza, ma del mercato. Questo è lo stato del mercato.

Giri per i mercatini dell’usato… si trovano delle belle cose?

Si, è vero. Mi incuriosisce vivere e guardare la grande arte in un museo, ho prestato tanti miei quadri a dei musei rinomati, ma amo anche cercare e trovare degli oggetti kitsch nei mercatini dell’usato. Ho trovato dei pezzi interessanti, bellissimi magari ad 1 euro o 00,50 centesimi.

Grazie Dante! È stato un grande piacere! 

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