Marzo 29, 2024

I playoff? Si, ma con arbitri all’altezza_di Massimiliano Morelli

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Se l’andazzo è questo, sarà meglio non andarli a fare i playoff. Se le direzioni di gara continueranno a essere in linea con quelle delle trasferte di Modena e Parma, allora sarà bene risparmiare garretti, fiato, soldi e salvaguardare il fegato. Perché affidare una partita di pallone – che sia più o meno decisiva poco importa – a un fischietto partigiano, significa voler annientare il calcio. Che già perde colpi, giorno dopo giorno, per dirigenze inappropriate al ruolo.

Al “Tardini” il calcio di rigore che devia il corso di una gara fino a quel momento dominata dal Cagliari è figlio della dabbenaggine di un direttore di gara al quale bisognerebbe urlare dagli spalti per lo meno quell’“arbitro occhiali!” figlio di una generazione di tifosi comunque educati e che non se la prendevano con le madri di chi dirigeva le ostilità. Indirizzare una gara così come accaduto a Parma fa il paio con quanto accaduto a Modena (guarda caso sempre in Emilia), con l’espulsione di Rog, decretata di sicuro perché l’arbitro stava guardando da un’altra parte, certo non dove il centrocampista del Cagliari stava subendo il fallo.

Inutile piangere sul latte versato e sulle disfatte arbitrali, serve guardare avanti. Con l’augurio che la dirigenza si faccia ascoltare in determinati ambiti, perché non vorremmo assistere ad altri casi emblematici e inquietanti da parte di “giudici di gara” che aspirano a diventare novelli Concetto Lo Bello senza neanche avere le basi della professione. Con la speranza che la tifoseria non si abbatta e continui a sostenere la squadra, nonostante le angherie subite. Con la speranza e nel contempo l’augurio che la stampa pro-Cagliari sappia tenere la schiena dritta per difendere la squadra, nessuno escluso. Perché a noi resta sempre un sospetto, quello che certi calciatori vengano valutati più dal procuratore che promette la maglia che dal cronista che scrive i fatti. Andreotti diceva “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Ecco, noi staremo peccando, ma siamo convinti di non essere distanti dalla realtà.

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