Dicembre 14, 2024

Dalla Festa del Quarantennale al Cinquantenario in TV_di Fabio Salis

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Una terra, un popolo, una squadra. Esattamente cinquant’anni fa, il 12 aprile del 1970, il Cagliari si laureò campione d’Italia con due giornate d’anticipo sconfiggendo per 2-0 il Bari allo Stadio Amsicora, con le reti di Gigi Riva e Bobo Gori. Un’impresa straordinaria che è rimasta e rimarrà per sempre scolpita negli annali della storia, non soltanto dal punto di vista strettamente sportivo, ma anche per i riflessi dal punto di vista sociale ed economico che si è portata appresso: questo Scudetto ha contribuito con decisione a rompere stereotipi ben consolidati e di fatto all’ingresso dell’Isola all’interno del tessuto nazionale. Un riscatto non solo per la Sardegna, ma per l’intero Meridione e per tutti gli emigrati sardi che lavoravano nelle fabbriche del Nord Italia, guardati spesso con sospetto dai propri colleghi.

Dieci anni fa, il 10 e 11 aprile 2010, all’Hotel Setar di Quartu Sant’Elena si è svolta una grande festa per celebrare il quarantesimo anniversario da quest’impresa. La serata fu organizzata dal Centro Coordinamento Cagliari Club, creato dall’indimenticabile Marius, e dall’ex grande attaccante rossoblù Gigi Piras, con la conduzione dell’evento affidata al giornalista ed editore Giorgio Ariu. “Fondamentale per l’organizzazione fu anche il ruolo di Beppe Tomasini che è stato ed è, anche dopo la fine della sua carriera, un grande uomo spogliatoio abile a tenere tutti i rapporti con tutti i suoi compagni che sono rimasti in Sardegna e quelli che sono andati via dall’Isola”, così Ariu commenterà a proposito dell’evento. La stessa gloria rossoblù ha confessato: “fu un grande piacere rivederci tutti insieme dopo tanto tempo che non ci vedevamo”.

Si trattò di una due giorni epica e irripetibile, in quanto rispose all’invito e partecipò tutta la rosa dei campioni del Cagliari del 1970, anche coloro che purtroppo nel frattempo ci hanno lasciato come Nené, Martiradonna, Zignoli, Mancin e Tampucci. Nel frattempo se n’è andato anche Augusto Frongia, il medico del Cagliari, il quale rappresentò un secondo padre per tutti i giocatori e fu il grande “consigliere” di Gigi Riva.

In quella serata si venne a creare un clima gioioso e festante, in cui gli ex calciatori vennero chiamati sul palco e uno per uno contribuirono a raccontare degli aneddoti particolari. Ognuno di loro era seduto a formare una linea orizzontale. Una volta che tutti si presentarono al folto pubblico presente in sala, la squadra cominciò a rispolverare i ricordi, gli scherzi fatti , i momenti divertenti e quelli malinconici attraversati. Un momento particolarmente emozionante della serata fu quando Gigi Riva accarezzò affettuosamente Claudio Nené. Quella sera erano presenti tutte le TV, tra cui anche SKY che realizzò per l’occasione uno speciale. Alle 20.30 ci fu una cena di gala che ha rappresentato un’ulteriore occasione conviviale per i giocatori per chiacchierare e ricordare gli eventi passati. La ciliegina sulla torta in assoluto fu il momento in cui il gruppo riuscì a convincere Gigi Riva a salire sul palco dove c’era l’orchestra ad intonare le note di “No potho reposare”.

A distanza esatta di dieci anni, per via dell’emergenza Coronavirus, la società Cagliari Calcio non ha potuto rispettare il calendario delle manifestazioni organizzate per ricordare lo Scudetto del ‘70. Tuttavia l’emittente Sardegna 1 TV ha deciso di celebrare il cinquantenario dell’evento dedicando le restanti puntate della trasmissione “Rossoblù 99”, fino al 29 maggio prossimo, all’impresa e alle parole dei protagonisti del Cagliari tricolore. Per la particolare occasione i due conduttori, Valerio Vargiu e Bruno Corda, hanno anche deciso di cambiare il nome della trasmissione in “Rossoblù 50”.

Nella puntata andata in onda venerdì 10 aprile l’ospite presente in poltrona rossa nello studio di Via Venturi è stato Simone Gallus, direttore del Museo Rossoblù di Quartu Sant’Elena, location di prestigio sulla storia rossoblù che raccoglie tra i vari cimeli oltre trecento maglie del Cagliari, ma anche una ventina di scarpe e palloni del calcio inglese dell’Ottocento. Gallus ha anche collaborato ad allestire la scenografia in studio, dove sullo sfondo sono presenti i ritratti dei campioni del Cagliari del passato realizzati dall’artista Walter Rebel Carta.

I due ospiti principali della puntata, collegati da casa, sono stati il grande capitano di quella squadra, il libero Pierluigi Cera, e il difensore Beppe Tomasini. I due giocatori hanno deliziato i telespettatori da casa rispondendo alle domande dei conduttori e dei giornalisti Dionisio Mascia e Giorgio Ariu, presenti in collegamento Skype, con aneddoti e particolari retroscena sia sulla vittoria di quello Scudetto che sulla loro carriera. Il capitano Cera ha raccontato la partita della svolta, il famoso 2-2 del “Comunale” di Torino, dove a condizionare il match fu l’arbitro Concetto Lo Bello con l’assegnazione dei famosi rigori. Quel pareggio lì permise di tenere a debita distanza in classifica la Juventus e di prendere consapevolezza che l’obiettivo del Tricolore poteva essere davvero raggiunto, aspetto che invece forse mancò nella stagione precedente (1968-1969) quando i rossoblù avrebbero forse potuto centrare addirittura l’obiettivo con un anno di anticipo.

A proposito del nuovo ruolo che in corso di quella stagione Scopigno gli cucì addosso e dell’intesa con i compagni, ha così commentato: “il mister mi chiese se volevo giocare come libero. Io nelle necessità c’ero sempre e non mi tiravo mai indietro. Calciare via la palla non era il mio forte, io volevo giocare a calcio venendo fuori da dietro e triangolando. Anche in Nazionale cambiai il mio ruolo da mediano a libero. Come squadra eravamo solidi e compatti, anche in difesa, e davamo del tu al pallone. Quell’anno lì abbiamo fatto un’impresa perché farlo a Cagliari non voleva dire avere una rosa ampia come le “grandi” del calcio italiano. Il segreto del nostro successo era il legame che si era instaurato tra noi compagni: viaggiavamo insieme per andare agli allenamenti, al Poetto, al “Corallo” da Mario in Via Roma. Quando andai via da Cagliari non avevo inizialmente nessuna intenzione di non tornare, pensai di fare un anno e due a Cesena e di smettere, per poi tornare a Cagliari.”

Il suo compagno di camera per ben sette anni è stato proprio Beppe Tomasini che quel 12 aprile 1970 era infortunato e non aveva potuto prendere parte a quello storico match, ma ha raccontato ai conduttori che quel pomeriggio si trovava a bordo campo e la sera è stata per lui il ricordo più bello in assoluto, in quanto il Presidente Andrea Arrica invitò tutti a mangiare a casa sua ed erano anche presenti il mitico cronista Sandro Ciotti e Walter Chiari: “mentre cenavamo c’erano i tifosi che ci chiamavano da sotto casa e allora noi ci affacciavamo per salutarli. Per noi è stata una grande gioia, ci hanno sempre ricompensato e ci sono sempre stati vicini.”

Sul racconto della grande festa è stato interessante anche il contributo di Nisio Mascia che all’epoca era molto giovane e non faceva ancora parte della famiglia de L’Unione Sarda: “Ricordo la sfilata, mi riversai nelle strade cittadine nel corteo interminabile con la mia lambretta. Una delle grandi svolte fu quella tattica, nata dalla necessità dell’infortunio di Tomasini, ovvero utilizzare Cera come regista avanzato trasformò il Cagliari in una squadra completa, dove ognuno faceva il proprio compito con grande precisione. Greatti e Nené erano i due allenatori in campo e riuscivano a giocare come voleva il mister senza il bisogno delle indicazioni di Scopigno che mancò per squalifica per buona parte del campionato. La vera forza del Cagliari era la compattezza difensiva, un po’ come il Napoli di Maradona.”

Nel corso della trasmissione è andato in onda anche un filmato di Benito Urgu che ha raccontato un suo ricordo dell’anno 1970: “il 12 aprile fu una festa bellissima, io ero allo stadio quel giorno. Va anche detto che ogni volta che c’erano le partite era sempre una festa. La gente mangiava lì allo stadio e partiva dalla mattina presto dai paesi. Poi ricordo il 1^ maggio, quando ci fu l’amichevole tra il Cagliari e il Santos di Pelé: quel giorno suonavamo a Villasor con i Barritas ed arrivarono tutti i giocatori del Cagliari, poi a fine festa pare che Pelé se la sia sfilata con una bottegaia di Villasor.”

In collegamento da casa hanno contribuito alla trasmissione anche il giornalista Pietro Porcella, direttamente da Miami, il quale ha raccontato la famosa storia che l’ha visto protagonista il giorno della vittoria dello Scudetto nello spogliatoio con il calzettone di Gigi Riva; Luca Neri della redazione del tg di Sardegna 1; Sergio Cadeddu, direttore di CagliariNews24.

Durante la puntata sono andati in onda due contributi video con uno spezzone della puntata della Domenica Sportiva del 19 aprile 1970 e dell’ultima intervista realizzata a Manlio Scopigno, prima che ci lasciasse, dal giornalista di Sardegna 1 Stefano Lai.

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