Luglio 27, 2024

Il nostro posto migliore, la nostra libertà_di Jean Casali

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“Vado verso i miei anni o sono loro che vengono a me”_Isabel Boyer

“C’è una donna che respira quasi senza far rumore….e il sospiro appanna i vetri….mi ricordano il Natale; in silenzio sta seduta e dai battiti del cuore…lei sa quando il vento cambia, quando soffia e imbianca il mare”….Quando scrissi questi versi, confusi tra prosa e poesia, avevo circa 30 anni e appena perso una donna; una tra le più importanti della mia vita……mia nonna materna, Maria.

Rispetto alla mia nonna paterna, Concetta, che mi ha lasciato quando ero ancora bambino e della quale ricordo solo la grande bontà ed i suoi splendidi occhi azzurro cielo con le nuvole dentro, di nonna Maria ho uno splendido e duraturo ricordo. Lei per me rappresentava la LIBERTÀ. Nonostante fosse maritata con un uomo dalla personalità grande come una montagna (nonnino mio ti porterò sempre come esempio di forza e volontà) lei era una donna libera; perché le donne libere non hanno bisogno di tanto per esserlo.

A volte basta un tramonto! Ricordo che una volta la trovai seduta su un grande masso che guardava l’immenso orto di famiglia perfettamente irrigato e sullo sfondo il mare. Mi avvicinai a lei e le chiesi se stesse bene; lei mi guardò, mi sorrise e con un velo di malinconica verità mi disse: “nonostante io non abbia mai visto il mondo so già che non esisterà mai un posto migliore per me oltre a questo”.

Quella frase mi riecheggiò da subito nella testa nonostante avessi forse 10 anni e potessi solo immaginare quanto grande e vario potesse essere il mondo e quante possibilità potesse offrirti. E già da allora capii quanto sottile potesse essere il confine fra prigionia e libertà, tra scelta e costrizione.

Mi accordai con il dubbio affermando che in realtà la libertà altro non era che la più grande delle costrizioni; quello che la nostra anima ci impone per stare bene con noi stessi. Ora e a distanza di anni, anche se apparentemente questa affermazione può essere messa in discussione dai molteplici modi di poter essere liberi anche senza viaggiare e toccare con mano muovi mondi e modi di essere, con i social e le realtà virtuali, mi viene in mente Isabel Boyer.

Forse non tutti sanno chi sia o chi sia stata ma tutti, almeno una volta nella loro vita, ne hanno ammirato il viso ed il suo simbolismo. Isabel Boyer è una donna che dal 1886, vive a Ellis Island, una piccola isola creata dai detriti dal fiume Hudson nel suo tuffo nell’Atlantico nella baia di New York.

E Isabel sta’ li! Da circa 250 anni guardando con fierezza, dall’alto dei suoi 93 metri, il “vecchio” mondo che arriva nel “nuovo” pieno di speranze, illusioni e sogni. E per illuminare i sogni di tutti coloro che arrivano alla ricerca della felicità, ha una torcia in mano. Isabel Boyer è la Statua della Libertà. Sorrido!

Torno a pensare a mia nonna che il basamento della sua statua lo aveva creato su quel grande masso verso il mare; penso a Isabel Boyer che, senza saperlo (e magari volerlo!!!) è diventata il simbolo della Donna e la personificazione della Libertà. Penso a tutte le donne che ogni giorno si alzano e combattono, ancora oggi, per il raggiungimento di una Libertà sociale, culturale, politica rispetto agli uomini che, per la storia, nascono liberi di diritto. Perché in realtà il tempo per le donne scorre in modo inverso rispetto a quello degli uomini. È diverso il centro, il focus, il significato della loro esistenza mentre il tempo saltella sui loro calendari.

Gli uomini nascono liberi, le donne lo diventano; con il loro coraggio e la loro forza! E allora, in questo, una delle più grandi conquiste dell’umanità. “Vado verso i miei anni o sono loro che vengono a me?” A questa domanda la più bella risposta. E la lascio dare ancora una volta alla mia amata nonnina. 

“In vecchiaia tutto diventa lontano, spesso anche la stanza accanto….ma finché un sorriso nascerà da un ricordo e un tramonto da uno sguardo sereno non ci sarà bisogno di cercare coi passi la propria liberta”. Avevi ragione, nonna: la vecchiaia è l’età del tramonto. Ci sono tuttavia tramonti che meritano di essere visti per sempre! PS: cara nonnina….ti avrei voluto portare a New York

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