Dicembre 14, 2024

Sardegna Film Commission: in 10 anni l’isola si è trasformata in un grande set_di Fabio Salis

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Salvatore Mereu

Continua a crescere il settore dell’audiovisivo in Sardegna, ormai stabilmente dentro la vita cinematografica nazionale e internazionale.


Nell’ultimo decennio è sensibilmente aumentato il numero dei progetti: dai 7 del 2012, anno di nascita della Fondazione Sardegna Film Commission, ai 126 di quest’anno, segno dell’ottimo lavoro svolto.


A settembre al Lido di Venezia, in occasione della settantanovesima edizione della Mostra del cinema, la Commission ha festeggiato i suoi primi dieci anni di vita, con la direttrice Nevina Satta al suo timone fin dalla nascita. In quest’arco temporale la Regione Sardegna ha investito nel settore circa 50 milioni di euro che hanno consentito, insieme ad una progettualità vincente, di trasformare la Sardegna in una location ideale sia per le produzioni locali che per quelle che arrivano dalla penisola e dall’estero.

Gianfranco Cabiddu


Uno dei registi sardi che si è messo in luce e affermato da diversi anni è indubbiamente Salvatore Mereu, che aveva presenziato a Venezia nel 2012 con il film “Bellas Mariposas” e anche nell’ultima edizione con “Bentu”, la sua ultima pellicola. Tra gli altri nomi più importanti ci sono Enrico Pau con “L’accabadora”, Gianfranco Cabiddu che ha diretto “La stoffa dei sogni”, Giovanni Columbu con “Surbiles”. È impossibile non menzionare neanche Paolo Zucca, che ha portato al cinema film di successo come “L’arbitro” e “L’uomo che comprò la luna”, e Peter Marcias, autore di “La nostra quarantena”.

Paolo Zucca


La Sardegna è stata anche scelta come set cinematografico da produzioni esterne che hanno riconosciuto il territorio adatto per le proprie scenografie, segnale del passaggio da una dimensione autoriale locale ad un’idea di made in Sardinia nell’ampio senso del termine. Alcuni esempi in questo senso sono i film “Il Muto di Gallura” del regista piemontese Matteo Fresi, uscito nel 2021, “Fiore Gemello” di Laura Luchetti che racconta una storia legata all’immigrazione, “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo che si è ispirato al codice barbaricino, “Figlia mia” di Laura Bispuri.


Per quanto riguarda le serie televisive, quella che ha riscosso più successo è stata “L’isola di Pietro” con Gianni Morandi, girata a Carloforte e che ha avuto il merito di rendere il territorio locale più appetibile come meta di cineturismo.


George Clooney con la miniserie “Catch 22” del 2019, con le riprese nell’ex aeroporto di Olbia, è solo uno dei prodotti audiovisivi realizzati nella nostra isola da grandi produzioni internazionali, che sono sempre più attratte dalla Sardegna, così come accaduto con il film “Domino” di Brian De Palma, realizzato nello stesso anno. Più recentemente nel lungometraggio di Netflix del 2021, “Red Notice”, gli spettatori hanno potuto ammirare le coste dell’Ogliastra e di Cala Gonone.


Sono anche diversi i prodotti cinematografici girati in terra sarda che usciranno prossimamente nelle sale o attualmente in corso di realizzazione: a maggio 2023 uscirà il lungometraggio di Disney “La sirenetta”, di cui diverse scene sono state girate nei comuni di Castelsardo, Santa Teresa di Gallura, Golfo Aranci e Aglientu. Tra gli altri ci sono anche il docufilm su Gigi Riva “Nel nostro cielo un rombo di tuono”, realizzato da Riccardo Milani, il film “Il vangelo secondo Maria” di Paolo Zucca, la fiction Rai “Una scomoda eredità” con Cesare Bocci e Chiara Francini, le cui riprese a Carloforte stanno per concludersi.

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