Incontro con Emiliana Gimelli: recitare in equilibrio_di Simonetta Columbu
Emiliana Gimelli nasce a Nuoro. È un attrice, cantante e coach per artisti. Debutta in tenerissima età in teatro e al cinema a 18 anni. Tra i suoi lavori ricordiamo la partecipazione al film Ballo a Tre passi di S. Mereu e al film Maria per Roma di Karen Di Porto, vincitore del Globo D’Oro.
“L’imperfezione è bellezza, la pazzia è genialità, ed è meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente noiosi” disse Marylin Monroe.
Emiliana, sappiamo che tu, oltre ad essere un attrice, hai concepito in Sardegna e porti avanti da anni, un corso di artisti chiamato Follia sotto controllo, ci puoi spiegare un po’? Posso cominciare dicendo che Follia Sotto Controllo è un lavoro individuale e individualizzato all’interno di un gruppo. È un luogo fisico dove lavoro con professionisti dell’arte e non, con lo scopo di osservare e potenziare la personale creatività per poi usarla nel lavoro e nella quotidianità.
Nella vita è meglio essere assolutamente ridicoli o assolutamente noiosi? Dopo tanta fatica, sono fan della mediazione, per cui credo che nella vita sia meglio non essere Mai-Assoluti.
Ma in cosa consiste questa follia di cui parli? La follia è quella parte istintiva, inconscia e viva che ci sorprende. Rappresenta inoltre la conditio sine qua non per dare vita ad un prodotto artistico.
Armarsi, disarmandosi? Proprio così.
Ci hai spiegato però che dev’essere “ sotto controllo” cosa intendi? Beh… la libertà senza regole è la prigione più dura, ugualmente lo sono le emozioni senza consapevolezza. Così per un attore, un poeta, o un musicista è molto importante la consapevolezza, non basta il talento… per riuscire a lavorare è importante tutelare il proprio equilibrio, specie quando si è sotto stress.
Il tuo corso di recitazione sembra essere un po’ un corso per la vita, mi sbaglio? Non saprei… forse l’unico vero corso per la vita è la vita stessa. Certo è, che quando stiamo bene la vita è più semplice.
Tutti siamo un po’ folli? Tutti siamo dei creativi.
Qual è la follia sana? E quale quella distruttiva? La follia sana è quella che conosciamo e che va a braccetto con la razionalità in uno stupendo tango, è quella che ci rende migliori e che fa solo del bene a chi ci sta vicino. La follia distruttiva sono invece le emozioni fuori controllo, non incanalate, capaci di ferire gli altri e di cui non siamo consapevoli.
Sei un attrice, com’è nata questa passione? È nata per caso intorno agli 8 anni quando mi hanno fatta recitare. Sul palco mi sentivo davvero a mio agio, protetta, felice. Era un qualcosa che emergeva spontaneamente in me e così, ho continuato sempre a ricercare e a protendere verso quella pace.
Qual’è un ruolo che ti piacerebbe interpretare? Al cinema un ruolo di una donna passionale, che manifesta in modo aperto e chiaro il suo amore, il suo dolore, il suo punto di vista. A teatro, eh…il teatro…devo dire che mi manca molto. Sogno un bel testo classico di Pinter, Shakespeare o Cechov. Li studio tutti i giorni. Sono la mia forza.
Cosa consiglieresti ad un giovane attore? A un giovane attore, così come ad un musicista o ad un regista, consiglierei di fare di tutto per capire chi è. Quello che porta al successo è la capacità di non avere paura di essere se stessi fino in fondo. Consiglierei di fidarsi del proprio istinto innato. Di studiare tanto ed essere curioso/a.
Come disse Robin Williams ” Ti viene data solo una piccola scintilla di follia. Non devi perderla”. Bene, noi non vogliamo perderla, ma per saperla usare nel modo giusto andremo da te cara Emiliana! A presto, e….. In bocca al lupo!